Sono socio di una cooperativa edile, il costruttore ha inviato alla cooperativa richiesta per decreto ingiuntivo che si discuterà davanti al giudice il 10 novembre.
Noi soci non siamo ancora proprietari dell’immobili a cosa andremo incontro? Come possiamo tutelarci?
Mi ha contattato la banca per discutere sul mutuo ma se dovessi riuscire a fare l’atto la mia casa andrebbe nel calderone per soddisfare il debitore?
Risposta al quesito:
Se è stata fissata l’udienza per la discussione sul decreto ingiuntivo, ciò vuol dire che la Cooperativa ha proposto opposizione, presumibilmente sostenendo di non essere debitrice a causa delle inadempienze dell’impresa creditrice.
Occorre, dunque, attendere l’esito dell’udienza, a seguito della quale potrà essere concessa l’esecutorietà del decreto opposto.
Nel caso in cui dovesse essere concessa l’esecutorietà, l’impresa avrebbe titolo per pignorare gli immobili, che in atto sono di proprietà della Cooperativa.
Se, viceversa, dovesse essere negata l’esecutorietà, si deve attendere l’emissione della sentenza, che avverrà tra circa due o tre anni.
Se il socio stipula l’atto pubblico di assegnazione prima che l’impresa entri in possesso del titolo esecutivo, l’immobile assegnato non può essere aggredito dalla creditrice.
Occorre, tuttavia, prevedere che nell’atto di assegnazione gli amministratori della Cooperativa si tuteleranno, imponendo la clausola secondo la quale il socio assegnatario si obbliga pro quota agli eventuali esborsi per costi sopraggiunti.
In tal caso, però, il socio sarebbe esposto esclusivamente pro quota e non per l’intero debito, come sarebbe avvenuto se l’immobile fosse stato ancora nella disponibilità della Cooperativa.