Anni fa sono entrata in una coop edilizia a proprietà indivisa, nel 2011 ho dato le dimissioni perché non mi piaceva come era gestita, e non ho mai occupato l’appartamento.
Aspettando che la coop ratificasse il mio recesso ho continuato a pagare per circa due anni la rata del mutuo, ad oggi la banca continua a chiedere a me di pagare le rate, in base alla fideiussione che ho firmato, li ho più volte avvertiti che la coop con verbale del consiglio di amministrazione mi ha escluso, ma per la banca non conta niente, testualmente riporto quello che mi scrivono: “Quanto alla fideiussione, ribadiamo che Lei ha sottoscritto un contratto autonomo con la banca e nell’interesse della cooperativa, il quale sopravvive alla Sua uscita dalla compagine sociale della cooperativa”.
Ma è normale? All’epoca mi sono accollato la quota parte del mutuo dell’appartamento a me assegnato, adesso io dovrei continuare a pagare le rate di un immobile che non sarà mai mio.
Comunque il M.I.S.E. con decreto del 06.06.2018 ha sciolto questa coop edilizia con atto di autorità e nomina del commissario liquidatore.
Risposta al quesito:
La fideiussione è un contratto autonomo, sicché la Banca può legittimamente pretendere il pagamento dell’importo anche nel caso in cui il socio fideiussore abbia risolto in contratto sociale.
Il predetto ex socio avrebbe dovuto chiamare in garanzia la Cooperativa obbligata al pagamento delle rate di mutuo.
Con la messa in liquidazione della Cooperativa la situazione si complica, in quanto il contratto di fideiussione conserva la sua autonomia e il socio diviene creditore della Procedura concorsuale.
Occorre, quindi, verificare innanzitutto se la Banca ha formulato istanza di ammissione al Passivo, in tal caso resistere in ragione della scelta operata dalla fideiussa; in ogni caso il socio deve formulare istanza di ammissione al Passivo in prededuzione, essendo l’importo direttamente connesso alla realizzazione del bene che rientra nell’attivo della Procedura.