La cooperativa edilizia di cui ho fatto parte ha frazionato gli immobili e deliberato la chiusura per raggiungimento oggetto sociale. Istituito condominio. Ha ottenuto decreto ingiuntivo e nei miei confronti per arretrati in parte arbitrari a mio avviso.
Essendo in difficoltà economiche ho tentato di vendere ma sono letteralmente fallite tre trattative già chiuse a causa del mancato rilascio agibilità. Scopro infatti che non è stato richiesto per tempo e che è stata negata causa franamento della strada di accesso agli immobili.
Il Comune ha vinto ricorso al TAR e obbligato la cooperativa a ripristinare in modo corretto la strada per regolarizzare. Il Comune non ha concluso l’atto di passaggio dell’urbanizzazione e non rilascia agibilità. La cooperativa non intende regolarizzare.
Io non posso vendere in quanto le banche non concedono mutuo agli acquirenti ed ho già perso molte occasioni.
Posso agire legalmente? Nei confronti di quali soggetti? Posso ottenere risarcimenti? Bloccare mutuo? Quali azioni posso intraprendere?
Risposta al quesito:
La Cooperativa edilizia che assegna al socio l’alloggio dallo stesso prenotato è obbligata a garantire l’assenza di vizi e difetti costruttivi, altrimenti incorre nell’onere risarcitorio verso l’assegnatario.
Ciò posto, in linea generale si può affermare che, nel caso di specie, il socio abbia il diritto ad ottenere la regolarizzazione della situazione urbanistica dell’alloggio e, in mancanza di adeguato intervento da parte della Cooperativa obbligata, può agire giudizialmente a tutela dei propri diritti.
Si può ipotizzare che anche le pretese creditorie della Cooperativa possano essere neutralizzate del socio ingiunto, se sussistono i presupposti giuridici del legittimo rifiuto a fronte della grave e persistente inadempienza della Società creditrice.