Quesito del 24/07/2015

Sono socio di una coop edilizia, nel 2012 ho rogitato l’acquisto del mio appartamento.
Nel corso del 2013 tutti gli appartamenti sono stati acquistati dai legittimi assegnatari ad eccezione di uno per il quale l’assegnatario non ha più interesse.
Nel maggio del 2015 il presidente ha cambiato versione e ha deciso di permettere l’uscita dalla coop e a chi come me non ha prontamente inviato la raccomandata, gli viene richiesta una parcella di 8.000 € circa per suoi compensi mai percepiti.
E’ legittimo che possa chiedere compensi solo a chi vuole lui?
In secondo luogo il debito vs il presidente è a carico della cooperativa o dei singoli soci?

Risposta al quesito:
Il compenso agli amministratori viene deliberato dall’Assemblea dei soci e, quindi, imposto pro quota a ciascun socio.
Il credito è vantato dalla Cooperativa, la quale, a sua volta, ne risponde verso l’amministratore per i compensi a lui riconosciuti.
La Cooperativa deve incassare l’intero credito da tutti i soci, anche perché il pagamento nei confronti dell’amministratore deve essere totale e deve scontare la ritenuta fiscale.
E’ ovvio che l’amministratore che abbia incassato dalla Cooperativa l’intero importo a saldo delle sue prestazioni, possa a sua volta liberamente restituire la quota ad alcuni soci di suo piacimento (ma una tale circostanza è estranea al rapporto sociale).