Quesito del 24/08/2017

Grazie mille per il quesito del 22/08 a cui ha subito risposto! Risposta però che mi ha mandata in panico!
Mio marito è socio ed il mio mandato di Presidente è a titolo gratuito! Siamo una cooperativa edilizia per azioni. Nelle casse sociali non c’è nulla da anni ormai! Sto anticipando anche io soldi e sto impazzendo da 8 mesi a studiare sempre a titolo gratuito tutti i faldoni societari di 30 anni ad oggi! Ho accettato l’incarico perché se non lo avessi fatto, saremmo ricorsi al Presidente esterno nominato dal Tribunale con ulteriori aggravi di costi. Con cassa vuota, come mai avremmo fatto?
Ho accettato lavorando gratuitamente perché pensavo che ne saremmo usciti! Non avendo però mai partecipato a riunioni o letto carte sociali non avrei mai immaginato di ritrovarmi intrappolata senza via di fuga. Sono avvocato non però esperto nè in cooperative né materia societaria!
Da avvocato pensavo di riuscire a gestire il tutto perché abbiamo sempre pensato che riuscendo ad assegnare l’ultimo appartamento avremmo risolto. Ho cercato di trovare un socio per assegnare ultimo immobile ma in 6 mesi nessuno!
Ora ricorrendo ad agenzia, come detto c’è una proposta che tiene conto però del mercato e non del prezzo originario! Qui tutti vogliono vendere l’ultimo immobile che ormai è finito e sta qui da 7 anni di cui noi paghiamo spese! Solo così potremmo far cassa e quanto ai soci morosi-esclusi, si è sempre parlato di “danni da loro arrecati”.
Io per prima però non so a chi far quantificare danni e come! Un ingegnere? Un avvocato esperto in cooperative? Chi e come? È evidente che se avessero rogitato con atto definitivo, mai oggi avremmo dovuto vendere!
Ora però dalla Sua risposta leggo che vendendo sarei responsabile io di dismettere il patrimonio sociale con responsabilità personale!? E come dovremmo mai fare? Se non io con l’avallo di cda e soci, chi quindi può vendere questo ultimo appartamento il cui prezzo originario di assegnazione è irrecuperabile per il mercato attuale?
Inoltre c’è anche un preavviso di iscrizione ipotecaria che dipende dal 1 ricorso pendente in Commissione tributaria! In pratica se perdiamo ricorso iscrivono anche ipoteca! Inoltre ci sono anche problemi con gli espropri!
Cosa devo fare per non rispondere io che mai ho toccato 1 euro e sto da 8 mesi impazzendo a titolo gratuito facendo salti mortali e facendo da tuttofare? E dovrei anche rimetterci a titolo personale?
Non vendere quindi fino a quando non si sono quantificati i danni dei morosi? E se nel frattempo iscrivono ipoteca sull’immobile e giungono anche a pignoramento qualora arrivassero ulteriori richieste di pagamenti? I soci morosi a quel punto non avrebbero proprio nulla! Come tutelare me stessa per prima, ma anche i soci (compresi i morosi!)?
Siamo una società cooperativa edilizia per azioni. Dei debiti sociali non risponde solo la cooperativa? E se non si riesce a far fronte a tutti debiti e a risolvere questione dei morosi come fare? Chi risponde dei debiti che sorgeranno? Rifiutare quindi la vendita in attesa di risolvere prima coi morosi? E come? Senza vendere non abbiamo 1 euro! Un incubo!

Risposta al quesito:
Occorre certamente regolarizzare l’attività sociale secondo la normativa speciale e quella del codice civile, a cominciare dai Bilanci, sia pregressi sia in corso.
Questa attività è ex lege affidata al Consiglio di amministrazione il quale deve poi sottoporre il proprio operato all’assemblea dei soci.
Nello svolgimento della propria attività il CdA può (deve!) essere supportato da professionisti esperti del settore.
Ciò posto, nel caso di specie sembra prioritaria la vicenda dei soci morosi, verso i quali il CdA ha il dovere di intervenire con le azioni giudiziarie per il recupero delle somme a credito della Cooperativa.
La vendita dell’immobile residuo deve essere autorizzata dall’assemblea, soprattutto se al prezzo inferiore a quello di costo, ma deve essere effettuato solamente dopo il deliberato assembleare di cui si dirà.
Occorre, quindi, elaborare un programma economico finanziario, in forza del quale è possibile ripianare tutte le passività, ivi compresa quella derivante dalla vendita sottocosto.
Il predetto programma deve essere approvato dall’assemblea dei soci, i quali (a garanzia dei componenti del CdA) devono assumere la responsabilità pro quota dell’ eventuale superamento delle passività previste.
Non ottenendo l’approvazione del programma economico-finanziario e dell’assunzione di responsabilità da parte dei soci, gli amministratori devono chiedere la Liquidazione coatta ovvero il fallimento della Cooperativa, ciò al fine di esonerarsi da ogni responsabilità.