Gent.mo avvocato, sono socio di una società coop. edilizia a r.l. dal Febbraio 2016 allorquando prenotavo uno dei 18 alloggi in costruzione, edificabili in zona 167 dopo che le cooperativa suddetta riusciva a reperire un finanziamento da 1.840.000 da una banca.
Dopo varie problematiche sorte durante lo svolgimento dei lavori, ad ultimazione dei lavori, decidevo di procedere al recesso dalla cooperativa per sopravvenuta causa. Dei 18 alloggi, solo 9 risultano assegnati attualmente.
Mi è stato detto che la banca ora pretende di avere indietro almeno parte del finanziamento elargito (attraverso i mutui dei soci) e che se entro dicembre non otterrà almeno la metà procederà al pignoramento degli alloggi.
La cosa che mi ha fatto spaventare di più è che, a detta loro, pignorando gli alloggi anche io potrei essere “segnalato” e per tale motivo non avrei più la possibilità di chiedere alcun credito a qualsivoglia banca…
Sono molto impaurito e preoccupato, cosa c’è di vero?
Risposta al quesito:
Se il socio non ha firmato alcuna fideiussione, in tal caso non ha nulla da temere in quanto il rapporto bancario è stato instaurato esclusivamente tra Cooperativa e Istituto mutuante.
Se, viceversa, il socio si è personalmente obbligato con atto fideiussorio, in tal caso è tale obbligazione di garanzia che rileva, in quanto l’Istituto di credito, oltre a segnalare l’inadempienza, può addirittura richiedere il pagamento delle somme garantite.
Previo esame degli atti, qualora sussistano i presupporti di diritto, il socio potrebbe intentare il giudizio, chiamando in garanzia la Cooperativa, ciò al fine di ottenere un risultato in ordine alla eventuale segnalazione bancaria.