Quesito del 06/12/2019

Gentile Avvocato, sono un amministratore di una società cooperativa a proprietà indivisa, per circa 37 anni le assemblee dei soci sono state convocate dai consigli di amministrazione che si sono succeduti, affiggendo sul portone di ingresso del palazzo o introducendo nella buca delle lettere la comunicazione di convocazione dell’assemblea, per tutto questo tempo nessuno dei soci ha obbiettato alcunché.
Oggi un socio intende annullare la delibera perché sostiene di non aver ricevuto la comunicazione, preciso che il nostro statuto prevede che la stessa comunicazione venga consegnata con raccomandata a mano o con RR.
Le chiedo, la prassi utilizzato fino ad oggi la si può considerare come pratica acquisita? Il socio è nel giusto, se chiede di annullare la delibera?

Risposta al quesito:
La risposta è negativa, in quanto la prova della ricezione dell’avviso di convocazione è assolutamente necessaria per garantire la validità dell’assemblea.
Per le assemblee pregresse è accaduto che i soci convocati fossero presenti ovvero non hanno sollevato alcun problema, sicché deve presumersi che siano stati comunque informati della convocazione.
Se oggi un socio dichiara di non avere avuto contezza della convocazione e il CdA non ha la prova della comunicazione tempestiva, in tal caso il deliberato assembleare è nullo.