Quesito del 17/03/2020

Sono un socio di una Cooperativa edilizia a proprietà indivisa ed ho 79 anni, La prego di darmi per ora solo un consiglio.
Per un capriccio di quattro soci, siamo dodici in tutto, la cooperativa è in l.c.a. con la nomina di un commissario il quale per due anni non si è fatto sentire. Nel 2016 finalmente si fa sentire con una lettera di adesione e una scheda nella quale ci diceva che, essendo la coop indivisa, se anche uno dei soci non avesse aderito avrebbe messo all’asta i dodici alloggi, intanto lui si prendeva anche l’amministrazione del condominio facendoci pagare subito 200 euro e dal mese dopo 20 euro al mese.
Poi non capisco come fa a vedere i problemi di condominio da Roma, ci aveva promesso una assemblea, mai fatta, ora la cosa che mi sta preoccupando è che un gruppo di soci gli sta mandando un acconto per i debiti che lui continua a dire che sono da pagare e ci manda dei conteggi che non sono né onesti né giusti.
I soci che stanno pagando mi dicono che possono comperare il mio debito e i debiti non vanno divisi in parti uguali e poi ci sono dei soci che avevano dei debiti con la società e lui non li ha mai richiesti. Ora è facile per i soci che stanno anticipando queste cifre, non tenendo conto di una persona della mia età che non può fare fronte a queste spese con un reddito da pensionato.
La prego mi dia un consiglio altrimenti rischio di essere mandato fuori da una casa che ho pagato con enormi sacrifici.

Risposta al quesito:
Il quesito non è molto chiaro nella parte descrittiva della situazione in cui si trova la Cooperativa e delle richiesta formulate dal Commissario Liquidatore.
La Liquidazione coatta amministrativa è una Procedura concorsuale assimilabile al Fallimento, sicché essa si svolge secondo le regole della Legge Fallimentare.
Il Commissario Liquidatore, dunque, deve procedere a liquidare il Patrimonio sociale per il pagamento dei creditori e ciò può fare vendendo gli immobili occupati dai soci, ma rimasti di proprietà della Cooperativa (essendo indivisa).
Il ricavato delle vendite deve essere ripartito tra tutti i creditori ammessi al Passivo, secondo le norme della Legge Fallimentare.
Alla luce di quanto precede non è affatto chiaro quanto esposto nel quesito in riferimento alle somme richieste ai soci dal Commissario Liquidatore, se cioè si tratti di crediti della Cooperativa precedenti alla L.C.A. ovvero della ripartizione dei debiti sociali verso i creditori terzi.
Nel primo caso la richiesta potrebbe essere legittima se supportata da un deliberato assembleare, mentre nel secondo caso si appalesa irrituale e, quindi, illegittima.
Occorre, comunque, verificare documentalmente la situazione effettiva.
Anche in riferimento al “condominio” la situazione non è chiara, in quanto si tratterebbe delle spese riguardanti le parti comuni e la gestione degli immobili, che il Commissario può chiedere nelle more della Procedura se subentra nel contratto d’uso per un tempo determinato.
Anche in questo caso occorre verificare la situazione effettiva, esaminando oltre alle richieste di pagamento, anche i contratti e ogni altro documento ad esso attinente.