Quesito dell’11/08/2020

Buongiorno avvocato, La contatto poiché mi trovo da tempo in una situazione molto critica relativamente alla cooperativa di cui faccio parte, che non sono ancora riuscito a risolvere nonostante l’intervento di tre avvocati.
Nel settembre del 2017 ho firmato la prenotazione di un alloggio e relative aree di competenza presso il Comune di Valmontone (RM), presso l’edificio in questione di proprietà di una Cooperativa contestualmente al pagamento di 1000 euro di conferma dello stesso. Gli accordi verbali, all’inizio quando mi sono interessato all’immobile, erano che i rogiti si sarebbero tenuti di lì a pochi mesi, motivo che mi ha spinto ad impegnarmi economicamente per prenotare questo alloggio. Nell’ottobre del 2017 saldo l’importo di acconto concordato come acconto iniziale, ovvero 34.000 euro, tramite assegno. Prendo possesso quindi delle chiavi dell’appartamento nel dicembre 2017. A metà del 2018, la Cooperativa chiede ai soci di voler saldare quanto di competenza per ciascun inquilino, e nello specifico, nel mio caso, considerando un importo, di mutuo di 50.000 euro, l’importo che si aspettavano di ricevere a saldo dell’appartamento era di 65.000 euro (ad oggi tale scenario economico è cambiato poiché, a causa di questo ritardo nei rogiti, per ragioni personali non dispongo più dei 60.000 euro e dovrei mutuare l’intero importo restante, 110k+6k di iva).
Dal momento che il rogito era solamente un impegno approssimativo, ma non concretizzato ancora, ho ritenuto di non accettare questa richiesta di saldo, ma a titolo di mediazione ho accettato di versare ulteriori 5.000 euro, chiedendo con una scrittura privata che non mi venissero più richiesti ulteriori anticipi. Ho pertanto chiarito che il saldo dovuto sarebbe stato versato contestualmente al rogito, come da accordi iniziali.
In data 24.07.2020 è stato fatto il frazionamento del mutuo dal notaio con la banca, ma senza assegnazione, superficialmente mi sono fatto carico di pagare 880 euro al mese per onorare la mia parte di mutuo. Nell’atto da parte della banca non c’è stato nessun controllo finanziario né di garanzie e la rata è circa il 60% del mio stipendio.
Le richiedo una consulenza per avere un quadro complessivo della situazione ed eventuali azioni in quanto ho perso l’interesse nell’appartamento.

Risposta al quesito:
Da quanto esposto il socio non è più in condizioni economiche tali da consentirgli di acquisire la proprietà dell’alloggio prenotato.
Nelle Cooperative edilizie il socio che ha perso i requisiti ha diritto a recedere e a lui sono dovuti in rimborso tutti i versamenti eseguiti in conto costo di costruzione.
E’, tuttavia, opportuno che il socio che intende recedere dalla Società abbia preventivamente cura di valutare tutti gli aspetti e le conseguenze, al fine di ottenere il migliore risultato economico. E’ quindi necessario verificare preventivamente le previsioni statutari e le obbligazioni specifiche assunte con l’atto di prenotazione, nonché quelle derivanti dai deliberati sociali.
Occorre valutare anche la situazione economica della Cooperativa e mettere in conto l’eventuale insorgenza della controversia giudiziaria, verificando se sussiste la clausola arbitrale.
La migliore soluzione deve ritenersi quella di chiedere alla Cooperativa di accettare un nuovo socio subentrante presentato dal socio uscente, assicurandosi che i versamenti del primo vadano a rimborso al secondo.