Quesito del 09/11/2023

Egregio avvocato, sono ex socio (di 11 soci) di una cooperativa edilizia in Roma. Abbiamo rogitato nel 2012. Dal 2018 la cooperativa è stata commissariata per irregolarità amministrative contabili e tributarie e il contributo pubblico è stato sospeso.
Nel 2021 il precedente Commissario Governativo ha intentato dei procedimenti civili nei confronti di noi ex soci (nel particolare per iva asseritamente non corrisposta da noi ex soci all’atto del rogito). Tali procedimenti sono a tutt’oggi in corso.
L’ultimo Commissario Governativo ha cessato il suo incarico a fine Settembre relazionando al MIT lo stato di insolvenza e chiedendo di instaurare la procedura di LCA. Da indiscrezioni a breve verrà emesso il Decreto di LCA da parte della competente Direzione Generale del MIT. Con il Decreto LCA la cooperativa perde la personalità giuridica e perdendo la personalità giuridica perde anche la capacità di stare in giudizio.
Quindi il mio primo quesito: con il Decreto di LCA cosa accade ai giudizi tutt’ora in pendenza tra la cooperativa e gli ex soci?
Secondo quesito: il contributo pubblico non erogato dalla sua sospensione (2018) fino al Decreto di LCA può essere richiesto dagli ex soci? Se affermativo a chi deve essere richiesto, alla Cooperativa o al MIT/Provv. OO.PP.?

Risposta al quesito:
Sopraggiungendo la Liquidazione Coatta, la rappresentanza della Cooperativa viene trasferita al Commissario Liquidatore, il quale ha l’obbligo di proseguirei giudizi recuperatori, se ritiene che sussistano i presupposti di diritto.
Il contributo pubblico sospeso può essere revocato in ragione dell’insolvenza (ipotesi probabile).
I soci possono tutelarsi in vari modi: eventuale opposizione alla LCA, eventuale istanza al Ministero con indicazione di responsabilità dei Commissari, eventuale azione nei confronti di ex Amministratori, etc…
In ogni caso devono essere valutati i presupposti di diritto e verificare la strategia più utile da assumere.