Quesito del 14/03/2017

Facendo seguito ai miei precedenti quesiti, provo a riferirLe la questione nella sua interezza, sperando che Ella voglia essere così gentile di darci un parere utile:
2011 – 5 soci fanno esposto alla regione perchè il cda non amministra legalmente la coop, tra cui il procedimento di vendita così come è regolamentato dalla legge nazionale e regionale;
2013 – il cda procede alla vendita degli alloggi già in uso a prop. indivisa, avendo ottenuta l’autorizzazione nonostante l’esposto e vengono esclusi i 5;
2014 – il cda  cancella i soci che hanno avuto gli alloggi in propr. tra cui gli stessi componenti il cda; durante lo stesso anno viene nominata dal ministero una commissione ispettiva, avendo ricevuto dalla Regione segnalazione;
04.2015 – la commissione riscontra le irregolarità e propone al ministero la nomina di un commissario (a insaputa dei 5); nel contempo l’ex presidente del cda convoca assemblea dei 5 soci e si dimette da presidente facenti funzioni, scaricando la coop. ai cinque; i cinque non si esprimono sulle dimissioni del presidente e non eleggono il cda nuovo tra loro perchè chiedono gli atti della coop., compreso il bilancio 2014;
05.2015 – arriva la convocazione dei 5 soci da parte del commissario nominato dal ministero; e impone l’approvazione del bilancio del pregresso cda senza consentire alcuna discussione in merito e dichiarando che non conosce il suo contenuto se veritiero o meno: pena gravi conseguenze;
06.2015/06.2016 – durante questi dodici mesi il commissario non si sa cosa ha fatto e certamente non ha sanato le irregolarità del pregresso cda; alla fine del periodo consente di eleggere il nuovo cda tra i cinque soci e si dimette;
10.2016 – arriva una specifica, liquidata dal Ministero, di 20.000 euro calcolati sui dati di bilancio 2013, quando il capitale era pari a 32 alloggi e non a 5 (nel 2013: 800.000 euro per 32 alloggi, nel 2014: 170.000); per il 2013 il compenso sarebbe di 1400/mese, per il 2014 di 700/mese circa.
Questione fondamentale: a parte se detta determinazione sia corretta (e ci sono molti dubbi); chi deve pagare detto esoso importo?
Chi ha denunciato le irregolarità (i 5), o anche gli altri 27 che si sono autocancellati poco prima del commissariamento (compreso i soci del cda responsabile delle irregolarità)?
Spero che Ella abbia la gentilezza di dare una risposta chiara e semplice, per poter valutare la utilità di un’azione conseguente.

Risposta al quesito:
Se i residui cinque soci non hanno ricomposto le cariche sociali, in tal caso gli amministratori vigenti al momento restano in carica sino alla loro effettiva sostituzione (prorogatio).
Così stando le cose, i nuovi amministratori possono, innanzitutto, richiedere la quota parte delle spese generali pro tempore (ivi compresi i compensi del Commissario) agli amministratori ancora soci.
Ed inoltre, se i predetti amministratori hanno accettato le dimissioni degli altri soci assegnatari (così risolvendo ogni rapporto con la Cooperativa), i soci residui possono intraprendere l’azione di responsabilità verso i predetti ex amministratori, i quali avrebbero dovuto garantire i crediti verso i soci receduti imponendo loro l’accollo pro quota.
Ulteriori approfondimenti esigono il preventivo esame della documentazione, da eseguirsi in forza di specifico mandato.