Quesito del 24/10/2014

Faccio parte del C.di A. di una cooperativa edilizia.
Per problemi economici è stato affidato incarico per richiedere il concordato preventivo. L’incaricato ha fatto versare ad ogni socio una somma di denaro ordinando al presidente della cooperativa di versarli su un conto corrente segreto.
Il presidente ha ubbidito senza informare il consiglio di amministrazione e l’assemblea dei soci.
Io come membro del C.d.A. cosa vado incontro?
L’Avvocato incaricato, che non ha ancora presentato la domanda di concordato, poteva obbligare l’apertura del conto corrente asserendo che tale conto “criptato” non doveva essere portato a conoscenza, in quanto successivamente utilizzati per il pagamento della sua parcella?
E’ legale? Dove cessa la responsabilità del CdA?
La sede della società e i soci sono tutti sotto la giurisdizione del Tribunale di Torino.

Risposta al quesito:
Il Concordato preventivo viene richiesto dalla Cooperativa sulla base della reale situazione economica e finanziaria, che occorre esporre al Tribunale mediante la rigorosa procedura prevista dalla legge, in base alla quale tutti i conti esposti devono essere certificati da un revisore legale.
Non è lecita la creazione di “fondi segreti”, men che mai relativi alla parcella dei professionisti che seguono la procedura.
Il componente del CdA , il quale sia a conoscenza di fondi segreti e, ciononostante, vota favorevolmente per la formulazione della proposta di concordato (falsa) risponde sia in sede civile che in sede penale.