Quesito del 26/10/2014

Sono socio di una cooperativa edilizia A R.L. la quale ha assegnato e rogato tutti e venti gli alloggi sociali, gli ultimi due a luglio 2014 avendo raggiunto lo scopo sociale.
La cooperativa ha una disponibilità liquida di circa 6/7 mila euro capitale necessario per la messa in liquidazione e successiva estinzione, ma il presidente si oppone vantando delle quote sociali degli anni 2013 e 2014 (circa 3000,00 €) dai soci i quali non vogliono saldare in quando non più necessari alla cooperativa.
Mi chiedo se il presidente può pretendere ancora la quota sociale deliberata per le spese di gestione avendo un attivo necessario per la chiusura, (il presidente consigliato dal notaio il quale ha stipulato i venti rogiti minaccia di non chiudere fino a quando non incassa questa somma).
Qual è la strada migliore e più semplice per la chiusura, premetto che il nostro presidente dispone e agisce senza chiedere a nessuno dei soci.

Risposta al quesito:
Quando la Cooperativa ha completato il programma sociale l’assemblea dei soci può deliberare la messa in liquidazione, mediante deliberato assistito da notaio.
La predetta assemblea nomina il liquidatore, il quale ha l’obbligo di estinguere tutte le passività e attività della Società.
Se vi sono crediti verso alcuni soci, il Liquidatore deve chiederne il soddisfo, al fine di  ricostituire l’integrità dell’attivo e procedere all’estinzione delle passività e, successivamente, alla distribuzione ai soci degli eventuali residui.
L’alternativa alla liquidazione volontaria, può essere la Liquidazione coatta amministrativa, ma in tal caso la procedura sarebbe ancora più costosa e, comunque, i soci debitori non potrebbero sottrarsi al loro obbligo.