Mio marito è diventato socio di una cooperativa edilizia di 12 case negli anni 80: il terreno comunale, il grezzo costruito dalla stessa ditta, gli interni realizzati dai vari soci, nessun mutuo.
Dal 1985, anno del matrimonio al 2005, io e mio marito e la famiglia abbiamo vissuto in tale casa. I nostri figli anche per qualche anno successivamente.
Nel 2013 è stato fatto atto di proprietà da indivisa a divisa. valore 41.000 euro circa.
Quest’anno abbiamo deciso di vendere l’immobile per il prezzo stabilito dal Comune di circa 160.000 euro.
Ci è stata fatta pagare una plusvalenza di 22.000 euro. Tale tassa era dovuta? Possiamo chiedere rimborso alla Agenzia delle entrate previo interpello?
Risposta al quesito:
Dalle informazioni fornite nel quesito, la plusvalenza applicata sembra essere legittima, in quanto la vendita dell’immobile è stata effettuata nel 2015, cioè prima del decorso dei cinque anni dall’acquisto, avvenuto nel 2013.
Né sembrerebbe che nella maggior parte del periodo intercorso tra l’acquisto e la vendita il suddetto immobile sia stato adibito ad abitazione principale del venditore o dei suoi familiari, il che escluderebbe la tassazione della plusvalenza.