Quesito dell’11/07/2015

Sono socia di una cooperativa edilizia a proprietà divisa, che però per convenzione doveva concedere degli alloggi in locazione con patto di futura vendita, e ho accettato un verbale di prenotazione che risulta in totale contrasto della convenzione stipulata con il Comune. Purtroppo non c è solo Roma Capitale come caso di illegalità ma anche nella mia città tutto è possibile.
Così dopo aver indetto un bando scopiazzato da qualche altra parte il Comune non ha vigilato sulla correttezza di tutte quelle regole da lui stesso fissate. Cosi anche i notai (che non hanno stipulato convenzione di nessuna cooperativa con il Comune) hanno e vogliono stipulare atti in evidente contraddizione con la stessa.
Io comunque ho richiesto al presidente di farmi un atto che rispettasse tutti i vincoli imposti dalla convenzione. Il presidente si rifiuta dicendo che non c’è altra maniera di stipulare oltre a quella errata approvata all’inizio.
Ho trovato un notaio che avendo stipulato la convenzione per diverse cooperative ha confermato tutte le mie perplessità. Nel frattempo, visto che il responsabile d’ufficio non ha voluto sapere ragione sulla nostra insistenza a dover controllare la cooperativa, ci siamo rivolti direttamente al Sindaco che si è impegnato a far fare dei controlli.
Cosa devo fare: aspettare il risultati dei controlli, visto che la cooperativa è stata già chiamata a presentare dei documenti o posso costringere il presidente a stipulare da un notaio che, avendo fatto la convezione, non potrebbe fare un atto in contrasto con la stessa?

Risposta al quesito:
Il caso prospettato appare del tutto anomalo, in quanto non sembra possibile che il Comune abbia stipulato una convenzione senza provvedere alla relativa trascrizione nei registri immobiliari.
Se la trascrizione fosse stata trascritta, qualunque notaio sarebbe obbligato per legge ad osservarne le clausole al momento della stipula dell’atto di assegnazione.
Se, comunque, la situazione fosse effettivamente quella prospettata, il socio dovrebbe esporre le proprie perplessità per iscritto alla Cooperativa e al notaio designato.
Si deve presumere che l’Ufficiale Rogante si guarderebbe dall’avallare un atto nullo e, quindi, è probabile che inviterebbe la Cooperativa a regolarizzare i propri rapporti con il Comune.
Qualora il notaio dovesse persistere nel proprio errore, in tal caso (non credibile) il socio dovrebbe agire sia in sede amministrativa (esposti al Comune e alla Vigilanza Cooperative) chiedendo il Commissariamento, ma dovrebbe agire prudentemente anche in sede giudiziaria civile a tutela dei propri diritti soggettivi (assegnazione dell’alloggio).