Sono da poco presidente di una Coop. edilizia.
Il consulente che ho già trovato imputa a “ricavi” i contributi di gestione annuale chiesti ai soci, con la conseguenza che in caso di eccedenza rispetto ai “costi” (talvolta perchè non ancora sostenuti ancorché previsti) si determina un “utile”, che quantunque poi appostato a “riserva” non esclude i costi delle revisioni.
Chiedo: non sarebbe più corretto imputarli nel passivo patrimoniale in apposito fondo da utilizzare poi a chiusura di esercizio a chiusura dei costi, “alias perdita”?
Risposta al quesito:
Se la Cooperativa svolge attività mutualistica, appare più corretto appostare i versamenti dei soci nel Fondo Gestione collocato nel passivo dello Stato Patrimoniale.
E’ necessario, però, che esistano dei deliberati assembleari che specifichino la funzione del Fondo, destinato alla copertura di tutti i costi di gestione, da effettuare anche in sede di chiusura del bilancio e prima della sua presentazione in assemblea.
Tale impostazione non comporta violazione delle norme fiscali in materia di determinazione dell’utile e della relativa tassazione.