Quesito del 05/09/2016

Sono socio cooperativa “proprietà divisa” con contributo regionale, è legittimo richiedermi altri soldi di “migliorie” che di fatto sono la differenza contabile tra il costo effettivo dell’alloggio e quello ottenuto dal calcolo con il prezzo di massima cessione provvisorio in attesa di quello della Regione per il rogito definitivo?
Inoltre, ad integrazione di quanto già richiesto vorrei sapere, come socio, quale atto notarile sarà redatto, come coop a proprietà divisa, al momento dell’assegnazione definitiva, essendo il terreno in concessione comunale.

Risposta al quesito:
La Cooperativa deve rispettare il prezzo massimo di cessione, come imposto dalla Convenzione con il Comune ovvero dalla Legge di finanziamento.
Occorre, pertanto, verificare in cosa consistono le così dette migliorie, il cui costo deve, comunque, rientrare nel prezzo di cessione, a meno che esse non siano richieste da ciascun socio all’impresa costruttrice e a questa direttamente pagate dal socio medesimo.
In tale ultimo caso, che, però, non deve essere un trucco per eludere la norma, dal prezzo di assegnazione può essere scorporato il costo delle “migliorie”.
E’ accaduto che la Cooperativa, per incapacità di programmazione degli amministratori, abbia effettivamente superato con i costi sopportati il prezzo di cessione e, in tal caso, essa può incorrere in sanzioni di vario genere (ad esempio, perdita delle agevolazioni finanziarie etc…).
I soci, che non siano coinvolti nelle decisioni (ad esempio con assemblee) possono intentare l’azione di responsabilità contro gli amministratori.
In ogni caso l’atto pubblico di assegnazione dovrà menzionare l’atto di convenzione con il Comune e trasferirà con l’immobile anche il diritto di superficie (rinnovabile alle condizioni convenzionali).