Quesito del 02/03/2017

Sono un socio di una cooperativa edilizia scpa dal 2007, nel 2009 otteniamo il permesso a costruire e finalmente nel 2012 si completano i lavori.
Nel 2013 veniamo messi in possesso con relativo atto firmato tra il presidente e i soci, premesso che ho pagato gli interessi di preammortamento alla cooperativa dal 2009 al 2013, altresì, premetto che sin dal 2011 in fase di costruzione ho fatto presente al CDA che l’alloggio a me assegnato era pieno di vizi di costruzione compresa una copiosa infiltrazione dal terrazzo che sfociava in camera da letto.
Il CDA non ha mai risolto i vizi da me lamentati fino a che mi sono rivolto al mio legale è ho denunciato la cooperativa. Ancora tutt’oggi con una causa in corso, con tutte le perizie fatte dai vari CTU sia di parte che della cooperativa sono a mio favore si ostinano ancora a non intervenire.
Ora viene il bello!! La cooperativa continua a chiedermi gli interessi di preammortamento che ho interrotto nel 2014 perché scoprendo le carte, i progetti per cui è stato rilasciato il permesso a costruire era sia scaduto ma soprattutto non conforme alle convenzioni progettuali.
Il Comune aveva intimato la presidenza della cooperativa a presentare nel lontano 2011 nuovo progetto cosa che non è stato mai fatto dal CDA, nel 2014 partono i controlli dall’ufficio tecnico scoprendo una serie di abusivismi del lotto. Nel 2015 sia il presidente che l’impresa e il direttore dei lavori vengono denunciati dallo stesso ufficio tecnico alla procura della repubblica. Oggi del vecchio CDA naturalmente dimessosi non si ha più tracce ma il nuovo continua ancora a non sistemare o regolarizzare la situazione trovando mille scuse.
La mia domanda è la seguente: io socio devo continuare a pagare tutti questi interessi di preammortamento dopo aver scoperto la mala fede e gestione del vecchio CDA che ci ha portato ad non avere ancora i certificati utili per accollarsi il mutuo? Ma soprattutto cosa posso fare per avere giustizia considerato che il vecchio presidente, l’impresa esecutrice e il direttore dei lavori erano tutti consenzienti perché fratelli e cugini?

Risposta al quesito:
Occorre distinguere i vizi costruttivi da eventuali altri danni subiti a seguito degli errori compiuti dagli amministratori.
Sui vizi costruttivi deciderà il Giudice già adito e, pertanto, solo dopo la sentenza potrà ottenersi un titolo esecutivo definitivo da potere opporre ai crediti della Cooperativa per versamenti dovuti a seguito di deliberati sociali.
Sugli altri danni, come ad esempio l’abusivismo, occorre verificare se esistono specifici deliberati che impegnano i soci ai relativi rimedi, posto che, in caso affermativo, occorre onorane il deliberato che non sia stato opposto.
In ogni caso, i soci danneggiati possono intraprendere azione di responsabilità contro gli ex amministratori (nel termine di cinque anni dalla loro cessazione), ma anche l’azione risarcitoria verso il direttore dei lavori e la stessa impresa esecutrice dei lavori.