Quesito del 30/03/2018

Sono una ex socia di cooperativa edilizia a proprietà divisa. Nel 2006 assegnataria di alloggio in locazione con patto di futura vendita per 8 anni. Non ho mai stipulato un contratto di locazione. Ho versato negli 8 anni e più una rata mensile di mutuo come “affitto”.
Al momento della regolarizzazione dei documenti per poter accedere all’assegnazione definitiva la cooperativa ha presentato la tabella con i canoni di locazione (mai visti in 8 anni!!!) e al momento dell’atto, tanto i canoni di locazione, che le rate di mutuo, non sono state considerate in detrazione al costo alloggio. Il prezzo massimo di cessione è stato deliberato dal consiglio di amministrazione a fine febbraio 2016 e ricorretto successivamente ad ottobre 2016.
Ho stipulato l’atto ad agosto 2016 con il prezzo di cessione calcolato dalla cooperativa ad ottobre!!!! Inoltre il costo dell’alloggio è lievitato di circa 20.000 euro aggiunti quali migliorie (guarda caso cifra corrispondente al contributo regionale per la costruzione).
In conclusione mi chiedo se ciò sia giusto.

Risposta al quesito:
Le Cooperative edilizie sono obbligate a redigere i Bilanci annuali, che devono contenere tutti i movimenti finanziari ed economici sostenuti nell’esercizio.
I canoni di locazione fino alla stipula del definitivo passaggio di proprietà individuale devono essere commisurati alla copertura delle spese (quota mutuo, quota spese generali, quota manutenzione etc.). L’Assemblea dei soci deve approvare annualmente i predetti bilanci, sicché, nel caso di falsa rappresentazione contabile, ciascun socio ha diritto a tutelarsi giudiziariamente, a condizione che abbia la prova della irregolarità.
Occorre, quindi, riscontrare le eventuali irregolarità mediante la verifica dei bilanci (anche quelle del calcolo del prezzo massimo) e successivamente tutelarsi nei modi di legge.
Va tenuto in conto che la Cooperativa ha lo scopo mutualistico e, pertanto, non può registrare contabilmente somme non inerenti al costo di costruzione.