Quesito del 10/04/2019

Egregio avvocato, sono a esporre il quesito: nell’anno 2014 la cooperativa edilizia a, senza fini di lucro e attività mutualistica prevalente tra soci, tramite il presidente ha sottoscritto un mutuo, di 330.000 euro insieme ad altri soci.
Lo scrivente ha concesso la garanzia per 80.000 euro, firmando direttamente l’impegno con la banca. Prima dei rogiti mi viene richiesto di pagare le spese sostenute per il mutuo per la parte dell’importo garantito, più una quota di interessi di rate SAL versate in ritardo, senza però che il presidente abbia mai fornito nè il contratto del mutuo e nemmeno il tasso di interesse applicato.
Ho contestato a suo tempo tale addebito, ritenuto non congruo rispetto all’effettivo utilizzo del mutuo. Inoltre, a insaputa dei soci che avevano sottoscritto la garanzia, il mutuo è stato utilizzato, di altri soci, sia facente parte dello lotto ipotecato sia di altri lotti non facenti parte dell’ipoteca.
Ne è nata una contestazione, che va avanti da due anni, non ancora conclusa, in quanto i soci garantisti, chiedono che tutti debbano pagare le spese sostenute in proporzione all’utilizzo e non che le stesse devono gravare esclusivamente sui soci che hanno fatto da garante.
Volevo aggiungere che nel 2016 prima della chiusura definitiva del mutuo ho comunicato di non aver più necessita di attingere al mutuo. Quindi non è avvenuto il ribaltamento delle somme in garanzia, cosa che hanno fatto gli altri soci con il trasferimento di ipoteca.
Ancora un’altra questione: dal 2019, dopo la consegna di tutti gli alloggi, il liquidatore (ex presidente) entra nel merito nel mutuo e nella ripartizione delle spese sostenute, conguagliando fra i soci le somme anticipate, chiedendo allo scrivente di versare altri interessi, calcolati oltre il periodo del mutuo che si conclude al 2016.
Gli addebiti si riferiscono a quote SAL versate in ritardo, per somme residuali del 2016, 2017 e 2018.
Nel 2018 ho redatto l’atto di assegnazione definitiva, sul quale non vi nessuna ipoteca relativa al muto. Oggi che la cooperativa è in liquidazione. Il Liquidatore (ex presidente) mi chiede di integrare degli interessi maturati dopo il periodo del mutuo, che secondo Lui fanno parte a SAL relativi a quote residue del 2016 (prima della chiusura definitiva del mutuo) e a SAL residui del 2017 e 2018.
Quindi il Liquidatore di iniziativa procede a nuovi conteggi, invio di nuove tabelle con richieste di conguaglio e versamenti di somme sia allo scrivente sia ad altri soci. Addebitando tutte le spese sostenute per il mutuo ai soli soci che hanno fatto da garante, lasciando fuori dai conteggi gli altri soci che comunque hanno utilizzato il mutuo, addebitando solo gli interessi delle somme utilizzate.
Ritengo tutto questo poco chiaro, come ritengo che il Liquidatore non stia procedendo alla ripartizione di spese sostenute nel rispetto mutualistico previsto dallo statuto.

Risposta al quesito:
Va innanzitutto rilevato che le Cooperative sono soggette al principio di parità di trattamento dei soci, sicché l’addebito del mutuo solamente ad alcuni soci e non a tutti coloro che ne hanno fruito è atto illegittimo.
Ciò posto, occorre esaminare l’effettiva situazione dei rapporti economici e finanziari intercorrenti tra il socio interessato e la Cooperativa, ma si può in generale richiamare il principio secondo cui la Società non può richiedere ulteriori somme oltre il prezzo convenuto nell’atto di assegnazione.
Alla luce di quanto precede, sembra potersi affermare che, nel caso di specie, il socio può opporsi alla pretesa del CdA di ulteriori versamenti dopo il rogito notarile di assegnazione, a meno che nell’atto medesimo sia esposta la riserva di prezzo.