Quesito del 06/04/2020

Esimio avvocato, sono socio di cooperativa a proprietà indivisa a cui è stato assegnato nel 1987, con atto di assegnazione provvisoria del CdA, un alloggio. A seguito di richiesta dell’assemblea dei soci, la Regione, dopo tanti anni e dietro restituzione di una parte degli interessi a suo tempo versati a favore dei soci, ha concesso alla cooperativa di cedere agli stessi gli alloggi in proprietà individuale.
Due notai allo scopo interpellati hanno formulato due diverse e contrastanti possibilità di stesura e pagamento del rogito:
1° Notaio: atto di compravendita con pagamento delle imposta di registro 2% oppure 9% sul valore a seconda se 1a o 2a abitazione + imp. ipot. e catast. fisse.
2° Notaio atto di assegnazione individuale con pagamento delle imposte di registro, ipotecaria e catastale fisse sia per 1a che per 2a abitazione.
Le sarei molto grato se mi potesse dare una Sua indicazione in merito alla correttezza delle due possibili alternative.
Da notare che tra le due possibilità, a conti fatti, esiste una notevole differenza in denaro (circa 3000,00 euro) a seconda che si tratti di 1a oppure di 2a abitazione.

Risposta al quesito:
Nel caso prospettato si evince che l’assegnazione dell’alloggio in proprietà individuale al socio avverrà in esenzione da IVA. Pertanto, sarà applicata l’imposta di registro sul valore immobiliare dichiarato dalle parti oppure sul corrispettivo, se superiore.
L’aliquota della succitata imposta sarà del 2% oppure del 9%, a seconda che si tratti o meno di alloggio da adibire ad abitazione principale del socio. In entrambi i casi, l’importo dovuto non potrà, comunque, essere inferiore a 1000,00 Euro.
L’acquisto sconterà, inoltre, le imposte ipotecaria e catastale, nella misura fissa di Euro 50,00 ciascuna, senza alcuna distinzione tra “prima” e “seconda” casa.