Spett.le Studio legale, nell’anno 2019 ho corrisposto 4.000 €, quale corrispettivo della quota sociale per l’ingresso in una cooperativa al fine di acquistare una delle ville in costruzione (la mia prescelta era già a buon punto). Nel corso di circa un anno ho corrisposto 100.000 € frazionati in 4 trance, a titolo di acconto per l’acquisto della villa del valore totale di € 330.000 compreso I.V.A.
Successivamente, per svariati motivi, ho deciso di recedere. Alla data odierna sono ancora creditore della somma versata, in attesa che la villa da me prescelta abbia un nuovo acquirente.
La cosa assurda è che il rappresentante legale, nell’ultima compravendita, ancora in corso, stia creando ostruzionismo alla vendita, creando una serie di circostanze tali da impedire il buon fine dell’operazione. Infatti, ha aumentato il prezzo ad € 345.000, rifiutando l’offerta di € 330.000. Ed ancora, volendo finire questo ansioso rapporto societario, e recuperare il denaro da me versato, ho proposto al rappresentante di andare incontro alla richiesta degli acquirenti offrendo 5.000 € di tasca mia.
Dopo vari tentativi, il rappresentante legale accettava la richiesta di 330.000 compreso IVA ma con il presupposto che gli acquirenti acquistassero nr. 2 alloggi (soluzione originariamente paventata dagli stessi acquirenti).
Allo stato attuale la compravendita è in corso.
Risposta al quesito:
Occorre, innanzitutto, verificare se il recesso è stato formulato come previsto nello Statuto e quale esito ha avuto da parte del CdA.
Ciò posto, occorre acquisire la prova dell’ostruzionismo posto in essere dal presidente della Cooperativa e, all’esito, formulare l’adeguata messa in mora.
Permanendo l’inadempienza della Cooperativa, si deve formulare la citazione in giudizio, con richieste anche di carattere cautelare, se ricorrono i presupposti.