Cooperative: casi e soluzioni

Quesito dell’11/05/2014

Siamo una cooperativa composta da 3 membri ed io sono l’amministratore… uno dei soci mi ha detto verbalmente che vuole recedere…. visto la coop ha un finanziamento in essere ed una buona parte dei soldi l’ha presi lui… ed oltre tutto abbiamo preso anche un locale ufficio e la coop è vincolata x 6 anni con contratto di affitto… posso richiedere la sua quota spettante x tutti gli anni del vincolo? Visto che non c’è motivazione valida del recesso? Come posso tutelare la società?

Risposta al quesito:
Il recesso del socio è regolato dalle disposizioni statutarie e dall’art. 2532 del codice civile.
Occorre, pertanto, esaminare il caso concreto alla luce delle predette disposizioni.
In ogni caso il socio che recede è, comunque, obbligato ai versamenti sociali regolarmente deliberati dall’assemblea.
Nel caso prospettato la Cooperativa può recedere dal contatto di locazione previa comunicazione sei mesi prima, se esiste una giusta causa sopravvenuta.
Nel caso in specie la giusta causa è rappresentata dalla impossibilità economica sopravvenuta e, pertanto, il socio receduto può essere obbligato al versamento delle quote di competenza.

Quesito dell’08/05/2014

Sono socio di una cooperativa edilizia s.c.p.a. e sono stato immesso nel possesso dell’alloggio da me prenotato in attesa della definitiva assegnazione con rogito pubblico. Nell’appartamento si verificano copiose infiltrazioni di acque piovane provenienti probabilmente dal terrazzo di copertura nonchè ci sono innumerevoli altri difetti, che io avevo già provveduto a denunciare alla Cooperativa, prima ancora della immissione in possesso.
Poichè ho investito tanto in detto appartamento e voglio acquistarlo vorrei gentilmente sapere cosa posso fare, in questa fase, per ottenere l’eliminazione dei citati difetti e magari il risarcimento dei danni che sto subendo.

Risposta al quesito:
La questione proposta esige un adeguato approfondimento, ma, in via generale, si può già ipotizzare l’azione giudiziaria per l’eliminazione dei vizi e il risarcimento del danno.
Va valutata l’opportunità di associare anche l’azione ex art. 2932 c.c. per obbligare la Cooperativa al trasferimento coattivo dell’immobile.
In tal caso è anche importante trascrivere la domanda giudiziale nei registri immobiliari, in modo che la domanda medesima prevalga sugli eventuali altri atti che la Cooperativa potrebbe porre in essere o subire (ad es: assegnazione ad altro socio ovvero concessione di ipoteca ovvero pignoramento da parte di terzi).

Quesito del 29/04/2014

(Seguito del quesito del 14/04/2014)
Non ci sono costi non rilevati, anzi per incuria della coop. i box sono in stato di degrado e sotto diffida dell’Edilizia Pericolante.
Noi vorremmo fare i lavori necessari stipulando un compromesso prima degli atti ma il Commissario vuole fare subito gli atti a prezzi maggiorati senza impegno sui lavori. Secondo me è scorretto e gatta ci cova.

Risposta al quesito:
La “maggiorazione di prezzo” è legittima solamente se rapportata alla necessità della copertura del reale fabbisogno finanziario della Cooperativa.
Occorre, pertanto, accertare la situazione debitoria attuale della Cooperativa, anche mediante specifica richiesta informativa al Commissario Straordinario, il quale è obbligato a fornire la relativa risposta.

Quesito del 26/04/2014

Nella ns/cooperativa (a proprietà indivisa) dobbiamo affrontare i lavori di ristrutturazione. Si sono già richiesti diversi preventivi a varie imprese.
Dopo aver analizzato queste offerte (ritenute non congrue), un socio ed ex presidente della Coop., dopo aver visionato le varie offerte pervenute, si è proposto per la realizzazione dei lavori.
Si può configurare un conflitto di interessi?

Risposta al quesito:
Se il socio è titolare dell’impresa e ha proposto ufficialmente il suo preventivo, non sussiste alcun conflitto di interessi nel caso di votazione favorevole dell’assemblea.
Se, tuttavia, il socio è anche componente del consiglio di amministrazione, egli non potrà esprimere alcun voto nelle questioni che riguardano i rapporti tra l’impresa appaltata e la Cooperativa appaltante.

Quesito del 24/04/2014

Ad un socio di una cooperativa a proprietà indivisa, che restituisce l’alloggio assegnatogli in godimento (locazione) o che gli viene negato per mancanza del requisito del “reddito”, potrà essere riassegnato l’alloggio nel caso in cui questi riunisca in seguito i requisiti o che decida di ritornare in possesso dell’alloggio restituito?
Faccio presente che la cooperativa ha realizzato gli alloggi usufruendo di finanziamenti pubblici, destinati alla locazione permanente.


Risposta al quesito:
Il requisito del reddito deve essere posseduto al momento dell’assegnazione, ma tanto alcuni provvedimenti i di finanziamento, quanto lo stesso Statuto sociale, possono prevedere che il requisito del reddito sia mantenuto per tutta la durata dell’assegnazione.
In tal caso, il venir meno del  requisito comporta la perdita del diritto alla fruizione dell’alloggio.
La riassegnazione dell’alloggio a seguito della riacquisizione del requisito, dipende dalla disponibilità della Cooperativa e dell’immobile non assegnato ad altro socio.

Quesito del 23/04/2014

Socio di una cooperativa edilizia indivisa del 1978, desidererei conoscere il trattamento tributario dovuto per l’iscrizione del rogito notarile dell’atto di assegnazione in proprietà dell’appartamento.

Risposta al quesito:
Il trattamento tributario del rogito è quello dell’aliquota agevolata per la prima casa.