Quesito del 28/11/2023

Sono socio di una Cooperativa Edilizia nata nel 2007 con lo scopo di assegnare gli immobili ai soci. Ora dopo 16 anni, 9 dei 12 appartamenti sono stati assegnati ed acquistati da altrettanti soci, 1 è in affitto ad un terzo non socio mentre 2 sono ancora di proprietà della Cooperativa ed affittati a soci. Per l’appartamento affittato ad un non socio provvederemo con regolare vendita a terzi, mentre i due restanti vorremmo comunque assegnargli ai soci che ci abitano, il problema è che questi non avendo contratti a tempo indeterminato non riescono ad avere un mutuo per estinguere quello in capo alla Cooperativa, quindi ci troviamo tutti bloccati in questa situazione e non riusciamo a chiudere questa Cooperativa, anche perché in sede di revisione biennale ci è stato comunicato che nessun socio può lasciare la Cooperativa fino al raggiungimento dello scopo per tutti i soci.
I due soci devono necessariamente stipulare un nuovo mutuo perché quelli della Cooperativa sono finiti ad una società di recupero capitali, in seguito alla fusione della banca. Una strada percorribile non potrebbe essere quella di donare gli immobili ai due soci con relativo mutuo residuo?
Non Le ho specificato che i mutui erano già frazionati per i 12 appartamenti e ciascun socio negli anni ha pagato un affitto pari alla rata di mutuo e chi è riuscito si è accollato il restante tramite un nuovo mutuo ad estinzione di quello della Cooperativa inerente al suo appartamento.

Risposta al quesito:
Deve, innanzitutto, presumersi che la Cooperativa non abbia realizzato il programma costruttivo nell’ambito dell’edilizia agevolata, in quanto la locazione a due soci non sarebbe possibile, se non prevista dalla legge di finanziamento.
Ciò posto, occorre verificare la circostanza dei mutui già erogati, in quanto è presumibile che tuttora incombano sugli alloggi, con gli oneri aggiuntivi degli interessi e le penali.
Dopo avere risolto la problematica delle quote del vecchio mutuo, nel quadro delineato (tutto da verificare) se la Cooperativa delibera di trasformare i canoni di locazione già versati in acconto prezzo e i soci prenotatari si accollano la differenza del mutuo, il percorso deliberativo è legittimo.
Occorre però che tutti i soci siano favorevoli, posto che si tratterebbe di una dismissione patrimoniale a favore dei due soci e a discapito degli altri.