Faccio parte di una Cooperativa edificatrice che ha provveduto alla realizzazione di 2 palazzine per un totale di 18 appartamenti. Gli appartamenti sono sono stati tutti rogitati ai rispettivi assegnatari nel 2022. La Cooperativa ancora non è stata chiusa in quanto c’erano dei problemi con la ditta edificatrice che adesso sono stati risolti completando i pagamenti.
Siamo nella fase di chiusura della Cooperativa, ma un assegnatario e Socio, ormai proprietario, ha sollevato una questione, già segnalata in passato, riguardo il problema che il suo appartamento confina, non direttamente, con uno studio musicale evidenziando grandi problemi di isolamento acustico. Si è rivolto più volte alle forze dell’ordine e infine al Comune, che tramite ha verificato il superamento dei limiti di emissione da parte dello studio musicale, provvedendo all’emissione di un’Ordinanza di cessazione delle emissioni acustiche nelle ore notturne e di adeguare l’insonorizzazione delle sale prove.
Lo studio musicale ha fatto ricorso al Tar tutt’ora in corso, citando nell’opposizione sia il Comune che il proprietario dell’appartamento. Quest’ultimo ha dovuto quindi rivolgersi ad un Legale che gli ha prospettato una serie di costi, sia per il ricorso al Tar, sia eventualmente al Consiglio di Stato in quando probabilmente l’Ordinanza del Comune sarà rigettata per un vizio di forma. Parliamo di un preventivo di circa 20.000 euro.
Il proprietario ha fatto scrivere il proprio Legale alla Cooperativa evidenziando i costi che dovrà sostenere, riservandosi l’iniziativa di un’azione legale verso la Cooperativa in quanto ritiene ci siano dei difetti nella progettazione nonostante tutte le autorizzazioni e collaudi siano stati depositati e approvati.
Il Liquidatore a questo punto ha bloccato la chiusura della Cooperativa in quanto questa lettera, a suo dire, non lo permette essendoci una pendenza da derimere. In una prima assemblea è stato proposto al proprietario in questione di ritirare formalmente la lettera dietro un contributo “solidale” di 16.000 euro ma non tutti i Soci sono concordi.
La mia domanda è se questo è l’iter giusto da seguire, ritiro della “minaccia” di azione legale e indennizzo e se comunque questo libera per il futuro i Soci della Cooperativa da eventuali azioni legali, oppure sarebbe meglio perseguire altre strade.
Risposta al quesito:
I soci non hanno alcuna responsabilità per i difetti costruttivi, ciò in quanto la Cooperativa è una Società a responsabilità limitata.
Se sussiste la responsabilità della Cooperativa il socio che ha interesse può citarla, ma rischia di non recuperare alcunché se la Società è incapiente.
Occorre, tuttavia, verificare se i soci abbiano assunto l’onere di provvedere all’estinzione di eventuali esposizioni debitorie sociali, perché in tal caso sarebbero esposti al pagamento, fatte salve le responsabilità della Ditta costruttrice e del Direttore dei Lavori, nonché del collaudatore.
In ogni caso l’eventuale obbligo di pagamento da parte dei soci (se esistente per i motivi sopra esposti), coinvolgerebbe pro quota anche il socio richiedente il risarcimento.