Sono socio di una cooperativa in edilizia agevolata che ha partecipato al bando del Comune di Roma “20.000 alloggi in affitto”. La palazzina è in zona Roma Nord sulla via Braccianense dove è in costruzione ormai da anni un vero PdZ.
Molto brevemente riassumo quanto sta accadendo: a seguito della sfiducia dei soci nei confronti del presidente è stata avviata un’ispezione contabile la quale ha rilevato nei bilanci attuali e passati diverse anomalie. Di fatto il presidente è stato invitato a lasciar la mano a nuovi amministratori con la nomina di un nostro presidente di fiducia.
A seguito di questo si sono scatenati la vecchia segretaria che chiede stipendi pregressi non pagati degli anni 2013/2014/2015. L’avvocato ha chiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo con pignoramento dei conti correnti della cooperativa e dell’ultima tranche di pagamento della Regione Lazio relativa alla nostra cooperativa (c.a. 160.000 Euro).
Oltre alla segretaria si stanno scatenando gli ex revisori contabili e ex avvocati i quali pretendono altre cifre dalla cooperativa. Nonostante ciò c’è una situazione contrattuale molto ingarbugliata a causa della passata gestione che ci ha fatto sottoscrivere contratti di affitto semplici senza nessun patto di futura vendita. In più c’è la banca che nonostante gli appartamenti sono stati ultimati e accatastati continua a pretendere ratei di preammortamento semestrali e non ne vuole sapere di avviare il frazionamento del mutuo.
Se riusciamo nella lotta contro la banca a frazionare si possono frazionare soltanto gli appartamenti abitati per non accollarci le quote dei mutui degli appartamenti vuoti?
Cosa possiamo fare noi soci per tutelarci e mettere al sicuro almeno le nostre case? La cooperativa può rischiare il fallimento anche se garantita da fondi statali?
Risposta al quesito:
Se sussistono inadempienze degli ex amministratori, l’assemblea dei soci può votare l’azione di responsabilità sociale al fine di ottenere il risarcimento di tutti i danni subiti dalla Cooperativa.
La situazione debitoria della Società deve essere riverificata per valutare l’effettiva legittimità delle pretese creditorie , che , in caso di accertamento positivo, devono essere soddisfatte.
Se gli alloggi sono ultimati e catastati , l’Istituto di credito deve frazionare tutti gli alloggi , indipendentemente dalla circostanza che alcuni di essi siano in atto privi di soci prenotatari.
La circostanza che la Cooperativa sia destinataria di finanziamenti pubblici non esclude che possa essere dichiarata in stato d’insolvenza e sottoposta alla Liquidazione Coatta Amministrativa ( procedura simile al Fallimento , riservata alle Cooperative a mutualità prevalente).
I soci devono tutelarsi rispetto alle conseguenze della Liquidazione Coatta, assumendo tutti i provvedimenti opportuni , tra i quali primeggia la stipula dell’atto pubblico di locazione e contestuale patto di futura cessione in proprietà.