Quesito del 16/05/2014

Circa 10 anni fa con atto notarile sono diventato proprietario di un appartamento facente parte di una cooperativa militare a proprietà individuale.
Come tutti gli altri soci percepisco il contributo statale riservato ai soci appartenenti alle forze armate o forze di polizia.
Volevo sapere se in caso di vendita del mio appartamento ho il diritto di continuare a percepire il contributo statale oppure lo perdo.

Risposta al quesito:
I contributi pubblici vengono concessi per l’abbattimento degli interessi di mutuo, al fine di consentire l’accesso agevolato alla casa da parte di categorie più deboli o comunque meritevoli.
Da quanto precede consegue che il contributo sugli interessi del mutuo riguarda l’immobile e non già la persona dell’assegnatario.

Quesito del 14/05/2014

Sono socio di una cooperativa a proprietà divisa che ha realizzato un intervento i cui lavori sono ultimati nel dicembre 2013. Dalla fine dei lavori il presidente non ha ancora richiesto alla banca l’ammortamento del mutuo acceso adducendo difficoltà nel frazionarlo.
È lecito tale comportamento che ci aumenta gli interessi di preammortamento?
Inoltre solo a metà lavori si è scoperto che l’impresa esecutrice è stata scelta perchè ha anticipato i soldi per l’acquisto del lotto e che dobbiamo quindi pagargli anche gli interessi per tale anticipazione. È lecita una simile operazione?

Risposta al quesito:
Per fornire una adeguata risposta, bisognerebbe conoscere innanzitutto quali siano effettivamente le asserite difficoltà di frazionamento del mutuo.
A tal fine, ciascun socio ha diritto di essere informato sulla pratica di mutuo, previa una istanza scritta al presidente della Cooperativa.
Per quanto riguarda gli interessi dovuti all’impresa per le presunte anticipazioni, occorre esaminare il contratto stipulato dalla Cooperativa.
In ordine all’anticipazione, comunque, sono dovuti gli interessi legali.

Quesito del 13/05/2014

Sono socio di una cooperativa militare a proprietà indivisa con lettera di assegnazione abitiamo gli appartamenti e paghiamo alla cooperativa l’importo semestrale della quota mutuo.
Il presidente per quanto riguarda lo sgravio degli interessi passivi ci fa una dichiarazione dove si evince la quota capitale e la quota interessi che alleghiamo al 730 per portare in detrazione gli interessi passivi.
L’Agenzia delle Entrate ha contestato a quasi tutti gli assegnatari lo scarico degli interessi dicendo che li stessi devono essere scaricati dalla cooperativa così come prevede il TUIR all’art 15 ecc.
Il presidente dice che la cooperativa non può scaricarli in quanto la stessa non ha reddito e quindi siamo a pagare gli interessi con la mora all’Agenzia delle Entrate per gli anni 2008 2009 e 2010 per ora, ma anche per il futuro non potremmo recuperarli in quanto la cooperativa continua a dire che non ha reddito e non fa dichiarazione di redditi.
E’ corretto tutto questo? Come potremmo fare per scaricare gli interessi?

Risposta al quesito:
Le Cooperativa a proprietà indivisa restano titolari degli immobili, mentre i soci sono titolari del diritto di uso.
Questi ultimi, pertanto, non possono fruire della detrazione degli interessi passivi inerenti il mutuo stipulato dalla Cooperativa per gli immobili di cui è proprietaria.
Le Cooperative a proprietà indivisa sono obbligate a dichiarare il reddito degli immobili e, pertanto, nella dichiarazione ai fini IRES possono dedurre gli interessi passivi relativi ai mutui contratti per la realizzazione degli alloggi.
Quella che precede è la disciplina attuale, ma in realtà bisognerebbe porre la questione di costituzionalità, posto che i soci restano danneggiati.
In tal caso occorre proporre ricorso avverso gli accertamenti dell’Agenzia e porre la questione innanzi alla competente Commissione Tributaria adita.

Quesito dell’11/05/2014

Siamo una cooperativa composta da 3 membri ed io sono l’amministratore… uno dei soci mi ha detto verbalmente che vuole recedere…. visto la coop ha un finanziamento in essere ed una buona parte dei soldi l’ha presi lui… ed oltre tutto abbiamo preso anche un locale ufficio e la coop è vincolata x 6 anni con contratto di affitto… posso richiedere la sua quota spettante x tutti gli anni del vincolo? Visto che non c’è motivazione valida del recesso? Come posso tutelare la società?

Risposta al quesito:
Il recesso del socio è regolato dalle disposizioni statutarie e dall’art. 2532 del codice civile.
Occorre, pertanto, esaminare il caso concreto alla luce delle predette disposizioni.
In ogni caso il socio che recede è, comunque, obbligato ai versamenti sociali regolarmente deliberati dall’assemblea.
Nel caso prospettato la Cooperativa può recedere dal contatto di locazione previa comunicazione sei mesi prima, se esiste una giusta causa sopravvenuta.
Nel caso in specie la giusta causa è rappresentata dalla impossibilità economica sopravvenuta e, pertanto, il socio receduto può essere obbligato al versamento delle quote di competenza.

Quesito dell’08/05/2014

Sono socio di una cooperativa edilizia s.c.p.a. e sono stato immesso nel possesso dell’alloggio da me prenotato in attesa della definitiva assegnazione con rogito pubblico. Nell’appartamento si verificano copiose infiltrazioni di acque piovane provenienti probabilmente dal terrazzo di copertura nonchè ci sono innumerevoli altri difetti, che io avevo già provveduto a denunciare alla Cooperativa, prima ancora della immissione in possesso.
Poichè ho investito tanto in detto appartamento e voglio acquistarlo vorrei gentilmente sapere cosa posso fare, in questa fase, per ottenere l’eliminazione dei citati difetti e magari il risarcimento dei danni che sto subendo.

Risposta al quesito:
La questione proposta esige un adeguato approfondimento, ma, in via generale, si può già ipotizzare l’azione giudiziaria per l’eliminazione dei vizi e il risarcimento del danno.
Va valutata l’opportunità di associare anche l’azione ex art. 2932 c.c. per obbligare la Cooperativa al trasferimento coattivo dell’immobile.
In tal caso è anche importante trascrivere la domanda giudiziale nei registri immobiliari, in modo che la domanda medesima prevalga sugli eventuali altri atti che la Cooperativa potrebbe porre in essere o subire (ad es: assegnazione ad altro socio ovvero concessione di ipoteca ovvero pignoramento da parte di terzi).

Quesito del 29/04/2014

(Seguito del quesito del 14/04/2014)
Non ci sono costi non rilevati, anzi per incuria della coop. i box sono in stato di degrado e sotto diffida dell’Edilizia Pericolante.
Noi vorremmo fare i lavori necessari stipulando un compromesso prima degli atti ma il Commissario vuole fare subito gli atti a prezzi maggiorati senza impegno sui lavori. Secondo me è scorretto e gatta ci cova.

Risposta al quesito:
La “maggiorazione di prezzo” è legittima solamente se rapportata alla necessità della copertura del reale fabbisogno finanziario della Cooperativa.
Occorre, pertanto, accertare la situazione debitoria attuale della Cooperativa, anche mediante specifica richiesta informativa al Commissario Straordinario, il quale è obbligato a fornire la relativa risposta.